1: La rivoluzione digitale: l’intelligenza artificiale, le piattaforme collaborative e la sicurezza informatica

Il futuro dell'intelligenza artificiale nel procurement

Il dibattito sull’intelligenza artificiale è molto acceso e, di fatto, si prevede un aumento del tasso di adozione dell’IA e della sua importanza nelle attività della supply chain e nelle aziende manifatturiere di tutto il mondo.

Nel breve termine, l’intelligenza artificiale consentirà di automatizzare le mansioni amministrative di routine che in genere richiedono un notevole dispendio di tempo per i team di procurement, come la stesura di documenti, l’inserimento e l’analisi dei dati, le trattative iniziali con i fornitori e il monitoraggio delle tendenze del mercato.

Nel lungo termine, l’uso dell’intelligenza artificiale nel procurement non si limiterà alla semplice automazione. Prevediamo casi d’uso avanzati dell’intelligenza artificiale nel procurement come ad esempio:

  • Trattative dinamiche: l’intelligenza artificiale consentirà di svolgere trattative più complesse e basate sui dati, come ad esempio la definizione dei termini contrattuali, delle complesse strutture di prezzi e la personalizzazione degli accordi per soddisfare le esigenze di entrambe le parti
  • Procurement strategico attraverso analisi predittive: l’analisi predittiva basata sull’intelligenza artificiale sfrutterà l’analisi completa dei dati per anticipare le tendenze del mercato e le potenziali interruzioni della supply chain. In questo modo sarà possibile apportare rettifiche in modo proattivo alle strategie di procurement
  • Valutazioni olistiche della sostenibilità: gli strumenti di intelligenza artificiale aiuteranno i team di procurement ad analizzare gli insiemi di dati correlati all'impatto ambientale dei fornitori, all'etica delle loro prassi commerciali e alla responsabilità sociale. Questa procedura permette di adottare decisioni basate sui dati in modo da allineare i processi di procurement con gli obiettivi di responsabilità sociale d’impresa (CSR) e sostenibilità ambientale.

In ultima istanza, però, è necessaria una combinazione di intelligenza umana e tecnologia. L’intelligenza artificiale applicata al procurement aiuta a migliorare le trattative e la gestione dei rapporti con i fornitori, mentre l’intelligenza emotiva umana fungerà da propulsore principale.

Intelligenza artificiale: Come iniziare

L’impiego dell’intelligenza artificiale nel procurement offre numerose opportunità, ma pone anche dei rischi che le aziende devono affrontare in modo proattivo. Prima di implementare gli strumenti di intelligenza artificiale è necessario svolgere un lavoro preliminare approfondito così articolato:

  • Acquisizione delle conoscenze: fornire un programma completo di formazione e istruzione ai membri del team, assicurandosi che comprendano le capacità, i rischi e i limiti degli strumenti di intelligenza artificiale. È importante sottolineare la necessità di utilizzare sempre il giudizio umano per convalidare i risultati dell’IA.
  • Qualità dei dati: dati incompleti o di bassa qualità possono comportare rischi etici e di performance, come processi decisionali non obiettivi o analisi approssimative delle tendenze di mercato. Implementare controlli per garantire l’accuratezza e l’adeguatezza dei dati.
  • Governance: assicurarsi che sia stata attuata una politica di governance appropriata basata su una chiara comprensione dei casi d’uso, dei rischi e delle misure di protezione. Coinvolgere nel processo i dirigenti aziendali senior e gli stakeholder interessati, prendendo in considerazione gli aspetti legali, tecnologici e finanziari.

Piattaforme collaborative (E-sourcing)

L’e-sourcing si sta affermando come mezzo per raccogliere e confrontare informazioni sui fornitori, come il controllo di nuove fonti di approvvigionamento, la determinazione dei prezzi e la mitigazione degli aumenti dei costi per le categorie di spesa strategiche.

I buyer e i fornitori possono godere così di vantaggi di ampia portata come una migliore trasparenza derivante dalla tecnologia, una maggiore fiducia tra i fornitori e relazioni più solide, un utilizzo efficiente del tempo per entrambe le parti, la possibilità di avviare nuove opportunità di business, rischi e costi ridotti, una comunicazione centralizzata, l’aumento della produttività, archivi locali vuoti e una conoscenza del mercato in tempo reale.

 

Si prevede un aumento della spesa da parte dei CPO sulle piattaforme di e-procurement: la Figura 2 illustra come, tra il 2021 e il 2026, la spesa è destinata ad aumentare a un tasso di crescita annuale composto (CAGR) quinquennale del 14% (depurato dagli effetti del cambio). Ad oggi, la spesa per l’utilizzo dell’e-sourcing è stata in gran parte impiegata per l’approvvigionamento tradizionale e l'automazione delle richieste di offerta; l’ottimizzazione avanzata del sourcing e il sourcing autonomo non sono ancora pienamente operativi. 

Come per tutte le nuove tecnologie, l’implementazione efficace delle piattaforme collaborative richiede una visione chiara, una solida struttura di governance e una cultura che la supporti.

Una rivoluzione nel mondo dell’IA e dell’attività di analisi: i gemelli digitali

I gemelli digitali sono modelli virtuali che simulano la realtà. Nell’ambito delle supply chain, i gemelli digitali consentono agli utenti di testare scenari utilizzando i dati del mondo reale, l’intelligenza artificiale e le analisi avanzate per identificare i pericoli e ottimizzare i processi. Si potrebbero verificare le seguenti situazioni:

  • Analisi dei vantaggi di una base fornitori diversificata dal punto di vista della mitigazione del rischio, dell’innovazione e dell’efficienza dei costi
  • Monitoraggio e segnalazione delle metriche sulla diversita’ dei fornitori per garantire la conformità agli obblighi normativi
  • Ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse e riduzione degli sprechi lungo tutta la supply chain, per favorire le iniziative di sostenibilità

I vantaggi comprendono:

  • Miglioramento del processo decisionale
  • Miglioramento del servizio clienti, grazie a una maggiore disponibilità dei prodotti e a consegne puntuali
  • Riduzione dei costi grazie a processi semplificati e a un’allocazione ottimizzata delle risorse
  • Maggiore competitività grazie ad agilità e reattività migliorate
  • Incremento della trasparenza lungo tutta la supply chain per facilitare l’aderenza alla normativa e rafforzare la responsabilità individuale.

Ma non è tutto oro quello che luccica... La sicurezza informatica della vostra azienda è stata potenziata?

Il numero di attacchi informatici derivanti da vulnerabilità all’interno della supply chain è aumentato sensibilmente.

Questi attacchi possono comportare conseguenze devastanti, costose e a lungo termine per le aziende, le supply chain e i clienti interessati. Eppure le organizzazioni spesso trascurano la sicurezza informatica della propria supply chain: dalla Security Breaches Survey 2022, un’indagine condotta dal governo britannico, solo un’azienda su dieci analizza i rischi derivanti dai propri fornitori diretti. 

Poiché le organizzazioni utilizzano applicazioni di e-sourcing e di e-procurement, devono anche considerare la sicurezza informatica come una questione di fondamentale importanza per proteggere i dati sensibili e ridurre al minimo le interruzioni della supply chain. Le organizzazioni devono giocare d’anticipo: occuparsi della sicurezza informatica dopo che si è verificato un incidente può essere troppo tardi.
 

2: La guerra dei talenti

Eventi imprevisti, come le guerre, hanno contribuito ad aumentare la pressione sul luogo di lavoro e molte aziende sono alle prese con un’urgente necessità di trovare persone con competenze specifiche. Tutto questo, combinato con le crescenti aspettative dei dipendenti riguardo a una maggiore flessibilità e alla possibilità di lavorare da remoto, ha creato un mercato dei “dipendenti” per le persone in possesso delle competenze e delle esperienze più richieste.

Le funzioni di procurement non hanno fatto eccezione. Infatti, ne hanno risentito in modo particolare, registrando un calo significativo del numero dei dipendenti dopo la pandemia. Insieme all’evoluzione della funzione di procurement, che ha assunto un ruolo strategico e fondamentale per le aziende, i problemi derivanti da queste lacune diventano molto più pressanti, soprattutto quando la concorrenza, per colmare tali lacune, non proviene solo da altre organizzazioni ma anche da altre funzioni all’interno della stessa azienda.

Assumere, ma soprattutto, fidelizzare

Man mano che le pressioni sul procurement aumentano e diventano più complesse, i responsabili del procurement devono adottare misure per attirare, fidelizzare e gestire i talenti dotati delle giuste competenze, di un pensiero più strategico e con solide capacità di problem solving. Senza un piano chiaro, il procurement perderà competitività sia nei confronti delle altre funzioni interne alla ricerca delle stesse competenze, sia delle altre organizzazioni che hanno individuato prima questa priorità.

Quindi, come si traduce tutto ciò nella realtà?

Innanzitutto occorre valutare le effettive capacità del team. 

Il dibattito riguardante la guerra per i talenti tende a incentrarsi sulle assunzioni e quindi a trascurare o sottovalutare la necessità di robuste strategie di fidelizzazione e di sviluppo delle competenze. Man mano che i compiti della funzione procurement vengono ampliati e rimodulati, i leader del procurement devono investire in attività di formazione di alta qualità affinché i propri team possano sviluppare le competenze trasversali e tecniche richieste. Inoltre, delineare un percorso chiaro per lo sviluppo professionale offre ai team l’opportunità di progredire all’interno dell’azienda senza doversi rivolgere altrove. Un altro elemento fondamentale per la fidelizzazione sono gli investimenti nella tecnologia: attraverso l’automazione è possibile ridurre al minimo le mansioni amministrative e ripetitive in modo da concentrarsi sulle attività a valore aggiunto. Oltre a preparare i team alle nuove esigenze, questi interventi permettono di valorizzare il lavoro dei dipendenti.

Ma anche in un motore di procurement ben oliato, i carichi di lavoro e i requisiti possono mutare e modificarsi. Nei momenti di necessità, i team di procurement efficienti utilizzano la tattica di ricorrere a risorse esterne flessibili, dotate delle competenze ed esperienze adeguate per soddisfare esigenze specifiche.

In una prospettiva più ampia, per attrarre e fidelizzare le persone giuste con le competenze giuste, il procurement deve tornare a essere una funzione centrale all’interno delle organizzazioni per riflettere la sua natura strategica.

Avete bisogno di assistenza per sviluppare un team sempre piu’ competente?

Per scoprire come possiamo aiutarvi a migliorare le competenze del vostro team e affrontare le sfide di domani, potete contattarci tramite la nostra pagina Efficio Academy.

3: Sostenibilità

Chiacchiere e fatti

Di norma, le organizzazioni si concentrano sulla definizione di obiettivi per stimolare l’azione e un cambio di ritmo. Gli aspetti ESG stanno diventando sempre più una priorità nell’agenda dell’alta dirigenza, insieme a parametri più tradizionali per misurare il successo aziendale, come i ricavi e gli utili. Con l’aumento delle informative ESG su base volontaria, le società degli indici S&P 400, 500 e 600 hanno pubblicato relazioni sulla CSR da cui si evince che gli  obiettivi sono in crescita. Tuttavia, queste attività rimangono generalmente nella fase iniziale di sviluppo. Spesso le aziende rendono pubblici i dati relativi ai fattori ESG invece di apportare modifiche più rigorose ai processi operativi per raggiungere gli obiettivi annunciati.

Di fatto, dalla ricerca di Efficio emerge che oltre il 70% dei membri dell’alta dirigenza afferma che le tematiche ESG, tra cui l’implementazione di piani di azzeramento netto delle emissioni e il conseguente impatto sociale, rappresentano importanti priorità strategiche per le proprie organizzazioni. Tuttavia, il modo in cui queste organizzazioni impiegano i loro fondi racconta un’altra storia, dato che il 47% prevede di investire nella sostenibilità ambientale e il 35% nel DEI. 

Sebbene le aziende dimostrino una maggiore presa di coscienza in merito alla necessità di cambiamento, la consapevolezza e l’ottimismo da soli non sono sufficienti a guidare questo processo. Alle aziende servono strumenti ben definiti per raggiungere gli obiettivi ESG.

I criteri ESG riguardano ogni aspetto, quindi non è necessario affannarsi per migliorare tutto in una volta

Come punto di partenza è necessario definire gli obiettivi e i traguardi ESG dell’azienda, valutare se si dispongono di standard e capacità di monitoraggio accurati e comunicare obiettivi chiari sia internamente che esternamente. Coinvolgete i responsabili ESG della vostra azienda in qualità di esperti in materia e definite i programmi che il procurement può portare avanti. Organizzate attività di formazione sul procurement sostenibile e sviluppate una strategia di procurement sostenibile per colmare eventuali lacune di conoscenze e fornire orientamenti e governance. Per un progetto più completo, consultate La Guida in 10 step per il CPO per un procurement sostenibile.

I fattori ESG saranno sempre più importanti dal punto di vista strategico, quindi è fondamentale che le aziende si facciano trovare preparate con piani d’azione, ruoli e sistemi ben definiti.

Cogliere nuove opportunità promuovendo la diversità tra i fornitori

Con le questioni ambientali in primo piano, un altro aspetto ESG a cui le organizzazioni prestano sempre più attenzione è la diversità.

I programmi sulla diversita’ negli acquisti offrono vantaggi sociali e opportunità economiche alle comunità svantaggiate, così sempre più aziende stanno intensificando i loro sforzi in questa direzione. Coca-Cola investe più di 800 milioni di dollari all'anno sulla diversita’ nella base di fornitura, mentre UPS collabora con vari enti e terze parti per gestire programmi di mentoring e formazione per aumentare la diversità.

Una strategia di procurement inclusiva porta anche benefici che vanno oltre l’etica: la base di fornitori si allarga, favorendo così una concorrenza sana, che migliora la qualità e riduce i costi. Tuttavia, una strategia di procurement inclusiva comporta anche delle sfide, come individuare i fornitori di proprieta’ di minoranze etniche in linea con le esigenze di acquisto o garantire che gli investimenti destinati ai programmi sulla diversita’ siano effettivamente ricevuti dai gruppi interessati. Queste criticità possono essere risolte offrendo ai fornitori processi di certificazione e programmi di formazione per garantire il rispetto degli standard e istituendo meccanismi di controllo per convalidare l'autenticità di questi programmi.

Chiarezza sulle implicazioni della diversità nella base di fornitura

Alla luce della nostra esperienza di collaborazione con varie aziende, riteniamo che svolgere una valutazione della rete di fornitori ed elaborare una strategia rappresenti un ottimo punto di partenza per attuare un cambiamento a livello operativo. Per la valutazione dei parametri di prestazione basati sulla diversità è necessario sviluppare strumenti utili per gestire le negoziazioni. Nel lungo termine, è fondamentale disporre di controlli per monitorare la diversita’ dei fornitori.

Uno dei principali problemi che i fornitori “diversi” devono affrontare è quello di venire etichettati in quanto i buyer possono sviluppare pregiudizi sulla qualità della loro offerta. 

Qual è il percorso da seguire per una strategia di procurement sostenibile matura?

Per la maggior parte delle aziende, l’approccio alla sostenibilità e al procurement sostenibile è ancora nelle prime fasi di sviluppo. Di seguito è riportata una descrizione generale delle fasi che di norma le aziende devono attraversare. Alcuni punti chiave riguardano la definizione degli obiettivi, l'approccio per la gestione dei rapporti con i fornitori, il monitoraggio delle prestazioni e la formazione del personale.

  • Mancanza di standard, strategie od obiettivi sulla sostenibilità
  • Conoscenze e consapevolezza limitate sulla sostenibilità
  • La sostenibilità non è integrata nei ruoli e nella governance
  • La sostenibilità non compare nelle attività di pianificazione, sourcing o nella struttura del team
  • La sostenibilità non è inclusa nelle politiche o nei processi
  • È stato definito uno standard per le emissioni di carbonio
  • Sono stati stabiliti gli obiettivi iniziali di sostenibilità
  • Si sta sviluppando una consapevolezza sulla sostenibilità 
  • Si sta iniziando ad assegnare le responsabilità 
  • La sostenibilità viene inclusa nelle principali iniziative di sourcing 
  • La sostenibilità è inclusa nella politica di procurement
  • Gli obiettivi della supply chain includono obiettivi di sostenibilità
  • Le responsabilità sono state assegnate all'interno della funzione di procurement
  • Sono state identificate le prime iniziative sulla sostenibilità
  • Strumenti e modelli sono in fase di sviluppo
  • È in corso una normale formazione specifica
  • La sostenibilità è inclusa nelle procedure e nei contratti
  • Vengono fissati obiettivi annuali di procurement sostenibile e viene incentivata l’azione 
  • Per la funzione di Procurement sono in atto programmi di formazione continua e di sviluppo delle competenze
  • Le iniziative sulla sostenibilità sono state implementate e vengono monitorate
  • Sono presenti linee guida per la gestione dei rischi legati alla sostenibilità
  • Approccio strategico alla sostenibilità per le categorie chiave
  • Sono stati creati dei forum per interagire con i fornitori
  • La sostenibilità è stata pienamente integrata e influenza le decisioni di acquisto 
  • Gli obiettivi di sostenibilità per ciascuna categoria e attività sono definiti dalla pianificazione della categoria 
  • Controllo delle iniziative e delle prestazioni da parte del consiglio di amministrazione
  • Dashboard automatizzata per misurare le prestazioni
  • Responsabilità assegnata a tutti i livelli con KPI chiari
  • Qualifiche specifiche conseguite dalle persone con un ruolo chiave
  • La gestione dei fornitori è incentrata sulla sostenibilità

Avete bisogno di assistenza per migliorare la sostenibilità?

Per scoprire come possiamo aiutare la vostra azienda a diventare leader nel procurement sostenibile, potete contattarci tramite la pagina dedicata al servizio Sostenibilità ed ESG.

4: Situazione geopolitica

Agilità come risposta alle instabilità

Le instabilità rappresentano la nuova normalità

Gli eventi geopolitici possono comportare l’applicazione di dazi e restrizioni, generando un aumento dei costi di approvvigionamento, scarsità di fornitori, ritardi nella produzione e un aumento dei costi operativi. La guerra tra Russia e Ucraina evidenzia come le economie siano interconnesse tra loro e come tali eventi possano innescare criticità nelle supply chain su vasta scala. Secondo Dun & Bradstreet, nonostante ci siano meno di 15.000 fornitori di primo livello in Russia, le organizzazioni a livello globale hanno 7,6 milioni di rapporti con fornitori di secondo livello con entità russe, con più di 374.000 imprese che si affidano a fornitori russi. Dalla collaborazione con i nostri clienti è emerso che, sebbene i team di procurement possano avere una buona visibilità diretta sui fornitori di primo livello, pochi abbiano lo stesso controllo sui fornitori di secondo livello.

A livello globale, i dati demografici stanno cambiando radicalmente. Entro il 2037, la popolazione mondiale supererà i 9 miliardi di persone eppure, con l’invecchiamento demografico, la popolazione in età lavorativa sta diminuendo. Pertanto, occorre investire di più nell’automazione mentre i cambiamenti nelle preferenze dei consumatori richiedono adattabilità. La crescita dell’e-commerce implica adeguamenti dal punto di vista logistico.

Le congiunture economiche, tra cui l’inflazione e la volatilità dei tassi di cambio, rappresentano delle sfide per le aziende che devono mantenere prezzi stabili e formulare previsioni di budget accurate. Le instabilità della supply chain, come i limiti sulla capacità e i ritardi negli ordini, stanno pesando ulteriormente su un panorama imprenditoriale critico.

In questo contesto caratterizzato da incertezze e interruzioni su più fronti, la supply chain deve essere resiliente, flessibile e agile per far fronte a tempi difficili e mantenere un vantaggio competitivo.

Sottovalutare l’importanza dell’agilità a proprio rischio e pericolo

Oggi la supply chain è più complessa che mai: può consistere in centinaia di fornitori di bene e servizi e centri di produzione e distribuzione diffusi globalmente, rendendola più vulnerabile agli shock.  Tuttavia, secondo il Forum economico mondiale, solo il 12% delle principali aziende globali dispone di protezioni sufficienti contro le future interruzioni della supply chain e delle attività, mentre il restante 88% necessita urgentemente di misure aggiuntive per essere più resiliente.

Il messaggio è chiaro: i CPO devono concentrarsi sulla resilienza della supply chain se intendono sopravvivere e prosperare in un mondo che cambia rapidamente e dove le interruzioni sono all’ordine del giorno. Una supply chain resiliente, in grado di adeguare facilmente i livelli di produzione, gli acquisti di materie prime e la capacità di trasporto, consente alle aziende di reagire in caso di potenziali interruzioni. 

Supply chain agili richiedono nuove competenze e risorse. Ad esempio, alcune società massimizzano l’uso dell’automazione intelligente sia per la produzione che per la logistica, sfruttando ampiamente la tecnologia digitale nel settore manifatturiero. I robot collaborativi e le macchine confezionatrici intelligenti sono esempi di tecnologie in grado di gestire una gamma notevolmente più ampia di prodotti e tipologie di spedizione, per favorire un cambiamento più rapido rispetto ai rigidi sistemi di automazione della supply chain del passato.

Capire dove ridurre l'attività e dove mantenere aperte le opzioni

Affiancando i clienti nell’affrontare le sfide legate al procurement e alla supply chain, abbiamo capito che disporre di un piano sulla mappatura della supply chain, condurre un’approfondita due diligence dei fornitori ed eseguire revisioni propedeutiche è importante perché aiuta le aziende a superare le difficoltà in modo più agevole. Le attività possono comprendere quanto segue:

  1. Individuazione dei fattori che generano utili: Concentrarsi sugli elementi che generano redditività diventa particolarmente importante nei momenti di incertezza. Per conoscere a fondo i fattori che generano utili è necessario svolgere un’analisi complessa di tipo “cost-to-serve” che comprenda tutti i fattori che danno origine ai costi, come i prezzi dei materiali, la manodopera, il trasporto, la manutenzione e gli eventuali costi fissi. Una volta ottenute queste informazioni, i team di procurement e della supply chain possono aiutare l’azienda nel suo complesso a capire dove ridurre i costi e valutare i vantaggi derivanti dal mantenimento di prodotti a basso profitto.
  2. Livello equilibrato delle scorte: In caso di interruzioni, potrebbe essere rischioso disporre di un magazzino troppo limitato. D’altro canto, però, un magazzino eccessivo comporta anche svantaggi come costi di stoccaggio più elevati e il rischio di danni o di obsolescenza.
  3. Gestione dei rischi generati dai fornitori: Sviluppare una chiara comprensione dei fornitori e della loro situazione finanziaria può aiutare ad affrontare eventuali problemi in tempi brevi. Assicurarsi che questa trasparenza si estenda oltre i fornitori di primo livello e rafforzare la supply chain per far fronte a potenziali interruzioni garantendo una rete fornitori diversificata.
  4. Adattarsi ai cambiamenti: A seguito dell’instabilità dei mercati internazionali e dei maggiori controlli sull’impatto ambientale del “far shoring”, le aziende dovrebbero considerare la possibilità di trasferire alcune attività, come la produzione, più vicino alla loro sede geografica.

Il procurement del futuro: iniziare ora per restare al passo

Affiancando i nostri clienti, abbiamo individuato alcune caratteristiche comuni del successo, come una leadership focalizzata e orientata agli obiettivi, la capacità di bilanciare le esigenze a breve e a lungo termine, la volontà di investire nel cambiamento e l’impiego delle risorse giuste al momento giusto. 

Stare al passo con i tempi non sarà un’impresa facile. Tuttavia, affrontare queste sfide e opportunità a testa alta sarà fondamentale per aiutare le aziende a superare le instabilità che si verificheranno in futuro. L'alternativa è meno incoraggiante: rimanere indietro e rimetterci.

Realizzare una strategia di procurement efficace per affrontare il futuro con sicurezza può rappresentare una sfida notevole e, a tal proposito, gli esperti di procurement e supply chain possono offrire un aiuto concreto. Per scoprire come i nostri consulenti possono aiutare la vostra azienda, potete contattarci tramite la pagina ottimizzazione procurement.