Valutando e selezionando i fornitori, il procurement può essere fondamentale per la riduzione delle emissioni di carbonio Scope 3
Una crisi della natura
Benché il cambiamento climatico sia un tema centrale di dominio pubblico ormai da un po' di tempo, il professor Ekins ritiene che la popolazione globale non sia ancora consapevole dell'entità della crisi e delle sue potenziali conseguenze.
“Le emissioni globali e le concentrazioni atmosferiche di gas serra sono in inesorabile aumento, a livelli ben al di fuori del range climatico che ha permesso agli esseri umani di prosperare. Gli eventi meteorologici estremi sono destinati a diventare più frequenti e gravi, fino a rendere alcune aree geografiche del tutto inabitabili. Milioni di persone saranno costrette a spostarsi, il che eserciterà pressioni senza precedenti sulla comunità globale. Le persone saranno molto sorprese quando si accorgeranno che le loro società e i loro modi di vita sono giunti a un punto di non ritorno", ammonisce.
Ekins aggiunge che, tra le preoccupazioni per le emissioni di carbonio e il riscaldamento globale, un'altra importante emergenza ambientale è rimasta in gran parte incontrollata. “I tassi di perdita della biodiversità sono alquanto preoccupanti. Oggi il mondo attraversa la sesta grande estinzione di specie viventi, paragonabile alla scomparsa dei dinosauri, 66 milioni di anni fa. Già in passato si sono verificate estinzioni di massa, ma questa è la prima che sembra essere stata provocata da un'altra specie: l'uomo."
Ostacoli ad azioni rapide
Se da un lato Ekins sottolinea che governi, imprese e cittadini hanno tutti un ruolo da svolgere nel trainare il cambiamento, dall'altro riconosce anche la complessità di cercare di conciliare gli obiettivi di sostenibilità con lo sviluppo economico.
“I governi non osano intraprendere azioni più drastiche sotto forma di policy o tassazione, perché temono di perdere il consenso dei cittadini. L'inazione dei governi porta quindi i cittadini a credere che la situazione non sia così grave come sostengono gli scienziati. Nel frattempo, le aziende fanno quello che possono per affrontare un mercato competitivo e soddisfare gli investitori, che invocano risultati trimestrali, nell'attesa che i governi legiferino in modo tale da spianare la strada e consentire loro di spendere di più per la sostenibilità", spiega.
A causa della situazione di stallo che circonda questi tre gruppi, sottolinea Ekins, finora i progressi sono andati avanti al rallentatore.